GIORNATA SALESIANI COOPERATORI
PROPOSTA DI FORMAZIONE (PVA)
Buongiorno carissimi,
felice di essere stato presente alla giornata per i Salesiani Cooperatori della Sardegna. Sento ora la necessità di dare il mio feed-back personale che si aggiungerà a quello eventuale degli altri Salesiani Cooperatori.
Molti gli aspetti positivi della giornata, ma anche qualche criticità.
La esaustiva relazione di don Ubaldo ha messo in evidenza la realtà del mondo di oggi in relazione ai giovani: questo è il punto fondamentale dal quale partire. La Chiesa è una “comunità mondiale” capace di fotografare la realtà dell’uomo senza pregiudizi e distorsioni stumentali dettate dagli interessi economici. E’ dall’analisi dei fatti che possiamo partire par capire come muoverci efficacemente come Salesiani.
Assistiamo oggi ad un profondo cambiamento delle dinamiche sociali conseguente ad un cambiamento della famiglia, dove l’autorità e l’autorevolezza del padre sembra svanire per lasciare posto ad una realtà nuova, più condizionata che in passato dai rapporti dei giovani con i loro pari.
Apparentemente questo sembra un dato negativo, ma in realtà possiamo leggere questo cambiamento epocale come possibile frutto della profezia di Papa Giovanni XXIII e del Concilio Vaticano II. L’umanità che per secoli si è dovuta occupare essenzialmente dei problemi della sopravvivenza creando sistemi umani improntati al forte controllo e lasciando a pochi la possibilità di riflessione mistica dell’esistenza, con il miglioramento delle condizioni economiche ha incominiciato, nel secolo scorso, una nuova fase della sua esistenza, dove molto più spazio viene dato alla possibilità di riflettere profondamente su se stessi.
E’ l’inizio dello sviluppo di una nuova coscienza individuale indirizzata all’amore, premessa fondamentale per trovare Dio dentro se stessi nella relazione con l’altro. La Spiritualità l’uomo la può vivere solo nelle relazioni, così come l’amore. Anche quando preghiamo da soli nel silenzio della nostra stanza, la Spiritualità la viviamo in relazione con Dio e le persone del Suo Regno. Non esiste una Spiritualità astratta, così come non esiste una Spiritualità che non parta dal profondo intimo di se stessi per sfociare poi nella relazione con l’altro nella vita concreta. Dalla consapevolezza di “chi siamo” nascono tutte le attivita umane autentiche, come anche l’attività creata da Don Bosco che seguiva i giovani nel loro ambiente per costruire insieme a loro qualcosa che partisse da loro ma che fosse poi anche piena di senso.
I giovani di oggi sono nati per affrontare il mondo che troveranno nei prossimi decenni (quando noi non ci saremo) dove i cambiamenti sembrano susseguirsi ad un ritmo vertiginoso. Loro non possono assolutamente muoversi con gli strumenti che gli adulti di oggi hanno acquisito dai loro genitori, vissuti in un’altra epoca, ma non possono neanche fare a meno alla loro amorevole ed attenta guida. Lo sviluppo di una coscienza individuale autentica, capace di conoscere la Verità nel proprio intimo ancora più che negli insegnamenti, sembra caratterizzare il nuovo mondo. Il primato della coscienza è l’intuizione frutto del Concilio Vaticano II ed oggi, dopo solo poco più di 50 anni, sembra che la profezia cominci a realizzarsi.
Come Salesiani, come possiamo accompagnare efficacemente lo sviluppo dell’umanità che parte dai giovani di oggi? Innanzi tutto col dialogo. Genitori e figli, insegnanti e studenti, educatori ed educati sono chiamati ad un tavolo comune. Sono necessarie quindi nuove strategie comunicative ed educative affinche le potenzialità dell’umanità emergano in tutta la loro meraviglia. Il Salesiano, molto più di tutti gli altri, è chiamato ad un compito difficile ma anche meraviglioso: l’apertura di sé nella diversità. Quando veniamo feriti nella relazione con l’altro è normale avere una reazione di chiusura. Inizia in quel momento una vera sofferenza che non è dovuta alla ingiustizia subita, ma è dovuta alla chiusura del nostro cuore alla relazione d’amore con l’altro.
Nella giornata ad Arborea ho potuto constatare quanto siamo in difficoltà rispetto a questa prospettiva educativa. Ho potuto constatarlo proprio nel rapporto tra noi, basato su vecchie ed inneficaci modalità di gestione dell’incontro che, dopo la somministrazione di validi stimoli, non ha fluito nella dinamica di confronto adeguata a fare emergere la riflessione personale.
PROPOSTA
Alcuni hanno fatto richiesta di avere un Salesiano (consacrato o laico) disponibile ad andare nei centri per momenti di formazione. In qualità di responsabile della Formazione del neo eletto Consiglio Provinciale, ho dato la mia disponibilità per momenti di incontro nei diversi centri. I richiedenti (almeno 5-6 persone) dovrebbero partire dalla lettura dell’art. del Piano di Vita Apostolica (PVA) sul quale hanno necessità di confrontarsi insieme agli altri Salesiani Cooperatori sulla base della difficoltà presentata. Come conduttore dell’incontro (massimo due ore) favorirei l’emergere delle risorse e competenze disponibili nelle persone per trovare un arricchimento rispetto alle difficoltà trovate nell’occasione della attività concreta come Salesiani Cooperatori nel centro dove operano.
Con amore.
Enrico
360.914953